Pubblicato da Team Sport Xeler ● 05 May 2021

PERCHÉ È IMPORTANTE LA BIOMECCANICA CICLISMO DI INIZIO STAGIONE

biomeccanica-ciclismo-bici-integratori-dolore-articolazioniLa biomeccanica ciclismo è un aspetto che spesso viene sottovalutato ma che in realtà è determinante per il benessere dell’atleta sulla bici e non si parla solo di atleti agonisti, anche gli amatori devono essere in grado di riconoscere quando qualcosa non funziona come deve e risolvere il problema per andare in bici con una maggiore facilità e benessere. Ma perché è utile la biomeccanica di inizio stagione? Scopriamolo subito.

 

Biomeccanica ciclismo: quando è necessaria?

In ogni momento è fondamentale ascoltare il proprio corpo, specialmente quando si pratica sport, poiché è il miglior indicatore in grado di dirci se e quanto l’attività svolta sia adatta o meno al proprio benessere. Ogni volta che sentiamo un dolore, anche lieve, o una strana sensazione, il corpo ci sta dicendo che qualcosa non funziona nella maniera corretta ed è nostro compito ascoltarlo per trovare una soluzione al problema: la biomeccanica.

 

La biomeccanica è una scienza che studia il movimento per ottimizzare il complesso bici-atleta in modo tale che il primo sia sufficientemente ergonomico e il secondo sia nelle condizioni di poter esprimere la massima forza di cui dispone. Sembra un’attività piuttosto complicata e riservata a chi ha fatto del ciclismo la propria professione, in realtà anche per gli amatori, o comunque atleti che non competono, la biomeccanica rappresenta un punto cardine per la propria salute e il benessere del proprio corpo.

 

Infatti tra le condizioni che più spingono un atleta a rivolgersi a un biomeccanico troviamo:

 

desiderio di andare in bici per molte ore senza sentire dolori o fastidi, in questo caso si pratica il cosiddetto “fit bike” ovvero si studiano le caratteristiche fisiche dell’atleta e del mezzo per trovare la posizione più comoda e sostenibile durante le lunghe uscite

 

desiderio di risolvere dolori e problematiche fisiche legate all’attività, qui il ciclista e la bici hanno bisogno di un attento studio in quanto è già presente un disturbo che grazie alla biomeccanica sarà possibile eliminare poiché si modificano lievemente alcuni aspetti per donare all’atleta una postura più corretta e per compensare il disturbo

 

pratica di ciclismo agonistico, spesso un agonista desidera sfruttare al meglio le possibilità che non solo il proprio corpo ma anche la bici offre. Ecco che il biomeccanico interviene in maniera un po’ più aggressiva rispetto alle precedenti per poter sfruttare al meglio le leve muscolari che permettono di trasmettere più potenza possibile

 

migliorare la coordinazione e la biomotoria in bici, il biomeccanico non si limita semplicemente ad apportare modifiche alla bici, alla postura e alla pedalata, il suo compito è quello di studiare a tutto tondo il ciclista e le sue capacità consigliandogli anche degli esercizi adatti a sviluppare una maggiore armonia con la propria bici

 

Dunque i principali motivi per cui si ricorre a una visita biomeccanica sono diversi ma ugualmente importanti per sentirsi bene e sicuri sulla sella, un aspetto che non bisogna in alcun modo sottovalutare visto che per la maggior parte delle volte è poi il nostro corpo a risentirne e soffrire.

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In che cosa consiste la biomeccanica ciclismo?

Lo scopo della biomeccanica è in primo luogo quello di migliorare il rendimento del complesso bici-ciclista, dunque trovare un buon compromesso tra l’energia necessaria da parte dell’atleta, le resistenze esterne da combattere e il ruolo che la bici ricopre in tutto ciò; inoltre si preoccupa anche di migliorare e risolvere gli aspetti traumatologici che comportano dei disturbi o dei disagi per il ciclista.

 

I dolori più comuni si verificano alle articolazioni o in generale tutte le parti che vengono coinvolte nel movimento sulla bici, quindi le ginocchia, il bacino, il rachide lombare e cervicale che vengono colpite nel momento in cui l’atleta sente che la pedalata non è armoniosa e che rimanere a lungo sulla bici oltre a essere scomodo, è anche doloroso. Questo poi verrà verificato tramite lo svolgimento di test in laboratorio da parte del biomeccanico.

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Quando invece è la persona stessa a riscontrare un problema (spesso identificato tramite la sensazione di lavorare di più con una gamba, dunque percepire un’asimmetria nel movimento), allora è opportuno intervenire sulla bici e sull’atleta per risolvere lo scompenso e non sentire più dolore. Molte volte il dolore si manifesta in parti apparentemente non coinvolte durante la pedalata, ma questa è la naturale risposta del corpo per compensare l’asimmetria.

 

Una situazione ancora diversa si presenta nel momento in cui un atleta ha un corpo perfettamente simmetrico ma sente ugualmente una differenza nel lavoro svolto dalle due gambe, questo è dovuto ad altri problemi che incidono sulla postura e che di conseguenza si manifestano con asimmetrie nel momento in cui si sale in bici e si pedala, un tipico esempio sono le anomalie delle occlusioni dentali e/o di convergenza visiva. In questi casi si andrà ad agire sulla bici per compensare come possibile, ma risulta ancor più fondamentale che il biomeccanico abbia la capacità di fornire delle soluzioni che incidano direttamente sul fisico dell’atleta, spesso in accordo con un fisioterapista.

 

Biomeccanica ciclismo: il recupero fa la differenza

Molti dei disturbi e delle asimmetrie che gli atleti presentano derivano da una mancanza di recupero che incide fortemente sull’elasticità del corpo, lo stato delle articolazioni e dei tendini e l’allungamento dei muscoli. È una fase troppo spesso sottovalutata ma di un’importanza vitale per pedalare anche con il crescere degli anni in tutta salute e sicurezza e bisognerebbe sempre introdurla nel proprio piano d’allenamento non solo a inizio stagione quando si è un po’ più arrugginiti, ma durante tutto l’anno.

 

Un recupero ottimale lo si ottiene inserendo delle sedute di yoga o pilates oltre al “classico” stretching che andrebbe eseguito a inizio e a fine allenamento, anche delle sessioni di core stability possono aiutare notevolmente anche se un po’ più impegnative rispetto alle prime.

 

Infine per ottimizzare e rendere realmente efficace la fase di recupero, sono estremamente importanti gli integratori che pensano al benessere fisico e mentale dell’atleta dopo le uscite in bici. Un reale supporto lo dona RECARGO: l’integratore Xeler System specifico per la fase di recupero di grande qualità ed efficacia poiché ripristina le energie consumate durante la pedalata ed elimina lo stress accumulato dal corpo e dalla mente del ciclista.

 

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Topic: Bike world, Allenamento, Recupero

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